Benvenuto

Divina Margherita Ti da il benvenuto nel suo blog!
qui potrai scrivere ciò che ti va,dare idee,consigli ma soprattutto raccontare la tua esperienza da Divina Margherita!
Buona Navigazione

Ricerca nel web

mercoledì 13 aprile 2011

le dichiarazioni di Yebda!

Il centrocampista franco-algerino Hassan Yebda è stato il protagonista del consueto salottino “marziano” di metà settimana in onda su Radio Marte. Tanti i temi toccati: lo scudetto, la nazionale, il rapporto con Napoli e con i propri compagni. Ecco quanto evidenziato da Tutto Napoli.net:
Lo scudetto: “A Bologna è stato straordinario vedere tanti tifosi fuori casa. Lo scudetto in arabo? Non so come si dice e comunque questa parola non si pronuncia ancora tra di noi (ride, ndr), siamo concentrati sulla prossima partita molto difficile. Ora siamo secondi in classifica e tutto sta andando bene. Abbiamo tutto per fare qualcosa di straordinario anche se pure il Milan ha tutto per vincere. Certo dalla nostra parte abbiamo maggiore entusiasmo perché lo scudetto e la Champions non sempre si vedono da queste parti. Se dovessimo vincere contro l’Udinese faremmo un passo decisivo verso l’Europa che conta. Ai tifosi dico di continuare a sognare perché noi lavoriamo con tranquillità e affrontiamo le partite una alla volta e con molta concentrazione”.
La Nazionale: “Con la nazionale francese ho iniziato a giocare a 17 anni, poi a 23 scelsi l’Algeria perché mi ha chiamò per giocare il mondiale. La mia scelta derivò anche dal fatto che i miei genitori sono algerini. Io comunque sono nato in Francia e quindi non posso dire di non essere francese”.
I goal: “Un mio goal? Speriamo di farlo contro l’Inter, sarebbe molto importante. Contro i nerazzurri ho già segnato un calcio di rigore in Coppa Italia, quella sera ero arrabbiato perché non avevo giocato dall’inizio e quando arrivammo ai penalty decisi di fare qualcosa di particolare, scelsi di calciare col cucchiaio. Tutti rimasero sorpresi, ricordo ancora la faccia di Aronica”.
Il look: “Il mio look? Ai mondiali under 17 mi tinsi i capelli e per un po’ di anni li ho portati così. A Napoli ho scelto la pettinatura del moicano che spero di tingere di azzurro se dovessimo vincere qualcosa di importante”.
Mazzarri: “Ho visto subito che era una brava persona, ho un buon rapporto dialettico con lui. Il mister parla sempre della prossima partita, non fa mai tabelle. Quando sono arrivato a Napoli mi aspettavo di giocare di più rispetto a quanto effettivamente ho giocato, ma visto che le cose stanno andando bene per la squadra sono contento lo stesso. Certamente devo dimostrare ancora molto di più, a Utrecht la mia migliore partita fino adesso”.
La città: “Napoli è una città che mi piace tanto così come la sua gente, mi aspettavo tanto calore e sono contento che i tifosi ci seguono sempre. Già quando venni a giocare col Benfica mi accorsi di questo entusiasmo. Come vivo la città? Vado spesso al ristorante nel centro di Napoli o a Pozzuoli. Adoro il clima, il caldo e la pizza margherita. Le ganasce? È vera la storia, ho lasciato la macchina come sempre sotto casa mia e quando sono tornato da Bologna ho pagato tranquillamente la multa, non mi sono arrabbiato, adesso so che non devo lasciare l’auto sotto casa durante i week end. Devo ammettere di aver imparato molte parolacce in napoletano, me le ha insegnate Vitale come sempre (ride, ndr) Il mio futuro? Mancano 6 partite, dopo le quali decideremo se posso rimanere; fosse per me resterei ma bisogna parlare con la società".
Il gruppo: “Stiamo benissimo insieme anche al di fuori del campo. Il compagno con cui ho legato di più è Zuniga, è una brava persona. Ma anche con gli altri mi trovo benissimo. Tecnicamente quello che mi ha sorpreso di più è Cavani che è anche una bellissima persona. Il Pocho invece è quello che riesce a dare sempre quella carica in più a tutti i compagni".
Il soprannome “artista” :“Mi chiamarono così quando andai a giocare in nazionale per la prima volta ma non so il vero motivo di questo soprannome”.

Nessun commento:

Posta un commento